
Nella professione notarile, la tutela dell’indipendenza e della neutralità del notaio è un principio fondante. Per questa ragione, il codice deontologico del notariato vieta qualsiasi forma di acquisto o vendita dello studio notarile. Tuttavia, osservando la questione da una prospettiva economica, non si può ignorare che uno studio notarile ben avviato, soprattutto quando raggiunge una certa dimensione, porta con sé un valore significativo.
Pur non potendosi un’impresa nel senso classico del termine, lo studio notarile ha caratteristiche che, dal punto di vista economico, lo rendono simile a una realtà imprenditoriale. Per questo lo si può definire azienda in senso economico, in una accezione si badi molto diversa e molto più ampia di quella del Codice Civile e che comprende anche organizzazioni come la famiglia e le pubbliche amministrazioni. La reputazione costruita nel tempo, la clientela consolidata, le relazioni con altri professionisti e il know-how organizzativo accumulato, contribuiscono a creare un vero e proprio valore economico che non può essere ignorato, soprattutto quando si tratta di associazioni notarili o passaggi generazionali. Nella esperienza professionale di chi scrive vediamo come questo valore di avviamento venga sempre più considerato nelle dinamiche associative e di transizione, pur nel rispetto delle norme deontologiche.
Lo Studio Notarile tra Deontologia e Avviamento Economico
A differenza delle imprese tradizionali, dove l’acquisto di quote societarie o di un intero business è un processo usuale, nel mondo notarile queste operazioni sono vietate. Il motivo risiede nella protezione della terzietà del notaio e nel mantenimento della sua totale indipendenza. Lo studio notarile non può, quindi, essere trattato come un bene vendibile, al fine di evitare qualsiasi condizionamento economico che possa influenzare l’imparzialità del professionista.
Tuttavia, quando osserviamo la questione con gli occhi di un economista, è evidente che uno studio notarile, soprattutto se ben strutturato, possiede un valore intrinseco che va oltre la sola prestazione intellettuale del notaio. Questo valore di avviamento, pur non potendo essere oggetto di compravendita diretta, esiste e viene spesso considerato in modo informale nelle dinamiche tra colleghi.
Che Cos’è il Valore di Avviamento nello Studio Notarile?
Il valore di avviamento (o goodwill) si riferisce a tutti quegli elementi intangibili che concorrono a rendere uno studio notarile più redditizio e attrattivo. Esso non riguarda solamente il volume di affari o la clientela acquisita, ma anche una serie di fattori interconnessi, tra cui:
- Team di collaboratori: Uno studio che ha un team di collaboratori esperti e fidelizzati ha oggi un valore difficilmente riproducibile visto il calo endemico di talenti e vocazioni nell’ambito degli assistenti notarili.
- Reputazione e visibilità: Uno studio notarile che ha costruito una solida reputazione nel tempo, grazie alla competenza e alla qualità del servizio offerto, ha un marchio di fiducia che attrae nuovi clienti e fidelizza quelli esistenti.
- Clientela consolidata: L’elenco dei clienti abituali, che tornano regolarmente per consulenze e atti notarili, rappresenta una risorsa preziosa. Questi clienti non sono attratti solo dalla necessità, ma scelgono lo studio per l’affidabilità e la qualità delle prestazioni.
- Efficienza operativa: Uno studio ben strutturato, con processi efficienti, e una gestione moderna delle pratiche, offre un valore aggiunto che lo rende appetibile a potenziali nuovi associati.
- Relazioni con professionisti e istituzioni: Le relazioni consolidate con avvocati, commercialisti, consulenti immobiliari e banche costituiscono un network professionale che non solo facilita il flusso di incarichi, ma garantisce una continuità di affari anche nei momenti di flessione economica.
Tutti questi elementi, anche se non formalmente quantificabili come in un’impresa commerciale, determinano un potenziale valore economico che i notai iniziano a riconoscere e considerare in modo sempre più esplicito, specialmente quando si verificano situazioni di recesso da un’associazione notarile o di ingresso in uno studio consolidato.
Il Valore di Avviamento nelle Dinamiche Associative
Le associazioni tra notai sono una forma sempre più diffusa di esercizio della professione, in cui più notai uniscono le proprie competenze e risorse per offrire servizi su più ampia scala, dividendo costi e rischi. In queste dinamiche, il valore di avviamento dello studio diventa un fattore rilevante, specialmente nelle seguenti situazioni:
- Ingresso di un nuovo notaio in uno studio avviato: Quando un giovane notaio o un notaio esterno entra a far parte di uno studio notarile già consolidato, pur non potendo “acquistare” lo studio, è chiaro che ci sono delle aspettative rispetto al contributo economico che il nuovo associato può portare. Non si tratta solo di condividere i costi, ma di considerare anche il valore intangibile che il nuovo arrivato riceve, in termini di clientela, reputazione e rete professionale già attiva. Spesso questo valore viene compensato indirettamente attraverso accordi economici strutturati, che tengono conto dell’avviamento dello studio.
- Recesso da un’associazione notarile: Quando un notaio decide di recedere da una società tra notai, il valore di avviamento dello studio spesso entra in gioco. Anche se la deontologia vieta la vendita dello studio, in base ai patti associativi il notaio uscente potrebbe avere maturato il diritto a una sorta di “liquidazione” che considera il contributo che ha apportato alla crescita e allo sviluppo dell’attività. In questi casi, il valore di avviamento diventa un elemento di confronto per determinare una compensazione equa, seppur informale.
- Transizioni generazionali: In contesti di passaggio generazionale, come il ritiro di un notaio senior e l’ingresso di un successore, il valore di avviamento è ancora più evidente. Anche se formalmente il notaio non può “vendere” il proprio studio, è comprensibile che il subentrante si trovi a gestire una realtà con un pacchetto di clienti già avviato, un personale formato e una reputazione solida. Questo valore implicito viene spesso riconosciuto attraverso modalità di collaborazione o affiliazione che, pur nel rispetto delle regole, tengono conto del valore economico generato dallo studio.
Come Valutare il Valore di Avviamento in Assenza di Transazioni Dirette
Nonostante il divieto deontologico di acquisto dello studio, esistono comunque modalità attraverso le quali il valore di avviamento viene nella prassi riconosciuto e considerato nelle dinamiche professionali. Alcuni fattori che possono entrare in gioco per stimare questo valore includono:
- Volume d’affari annuale: Sebbene non si tratti di una vera e propria valutazione del valore economico dello studio, il fatturato complessivo può dare un’indicazione del giro di affari e della capacità dello studio di attrarre clienti.
- Durata della relazione con i clienti: La presenza di una clientela fidelizzata, che si rivolge ripetutamente allo studio per questioni notarili, rappresenta un valore fondamentale. La qualità di queste relazioni può influire sul potenziale avviamento.
- Efficienza e struttura organizzativa: Un notaio che entra in uno studio già organizzato e ben gestito non deve affrontare gli stessi costi iniziali di un professionista che avvia uno studio da zero. L’efficienza dei processi interni, la formazione del personale e l’uso di tecnologie moderne contribuiscono a incrementare il valore complessivo.
- Reputazione: Anche se difficilmente quantificabile, la reputazione del notaio e del suo studio sul mercato è uno degli elementi principali del valore di avviamento. Un nome noto e rispettato nel settore è spesso associato a un flusso costante di lavoro.
Conclusioni: Il Valore dell’Avviamento tra Etica e Riconoscimento Informale
Il valore dello studio notarile non può e non deve essere misurato in termini strettamente commerciali, ma esiste un avviamento economico che non può essere ignorato, soprattutto nelle dinamiche associative o di successione. Sebbene il codice deontologico vieti la compravendita diretta degli studi, il valore intangibile che essi rappresentano è sempre più considerato nelle transazioni informali tra colleghi.
Riconoscere e rispettare questo valore, pur nel rispetto delle regole etiche e deontologiche, permette ai notai di gestire le transizioni generazionali e associative in modo più trasparente e equo, assicurando che lo studio possa continuare a offrire servizi di alta qualità e a mantenere la fiducia dei propri clienti anche nel lungo periodo.
Michele D’Agnolo, Executive Consultant – Intuitus Networ