Skip to content

Dagli ISA alle ASA: usare i dati fiscali per analizzare lo studio notarile – di Dott. Michele D’Agnolo

Com’è noto, in ossequio alle normative fiscali vigenti, gli studi notarili sono tenuti a trasmettere annualmente all’Agenzia delle Entrate gli indicatori statistici di affidabilità fiscale. Questi indicatori includono varie informazioni finanziarie e contabili che consentono all’Agenzia delle Entrate di valutare l’affidabilità fiscale degli studi notarili e monitorare la loro conformità alle leggi fiscali.

Gli ISA, elaborati con una metodologia basata su analisi di dati e informazioni relativi a più periodi d’imposta, rappresentano la sintesi di indicatori elementari tesi a verificare la normalità e la coerenza della gestione professionale, anche con riferimento a diverse basi imponibili.

Gli ISA esprimono su una scala crescente da 1 a 10 il grado di affidabilità fiscale riconosciuto a ciascun contribuente, anche al fine di consentire a quest’ultimo, l’accesso ad un apposito regime premiale.

Gli ISA hanno sostituito a partire dal 2019 gli Studi di Settore, che avevano il fine di stimare il ricavo più probabile del contribuente, rispetto alla categoria di appartenenza. Dall’eventuale non congruità ai risultati degli Studi di Settore potevano scaturire dei controlli fiscali automatici. Al contrario, gli ISA hanno perso tale automatismo in quanto non avrebbero come principale scopo quello di “scovare” eventuali evasori, ma quello di creare un dialogo fra fisco e contribuenti.

La compilazione degli ISA è un processo che non impegna solo il commercialista ma anche lo studio notarile che deve essere in grado di fornire con precisione una serie di dati extra-contabili relativi all’organizzazione interna e alla composizione del proprio fatturato. Le principali suite notarili offrono la possibilità di classificare e di estrarre questi dati fin dalla loro origine e quindi di estrarre con pochi click i prospetti necessari alla compilazione dei modelli agenziali.

La buona notizia è che i dati raccolti in questo modo possono essere utilizzati non solo per valutare l’affidabilità fiscale degli studi notarili, ma anche per condurre analisi più approfondite sulla loro performance, compresa la composizione del fatturato e l’efficienza complessiva. Queste analisi si rivelano fondamentali per individuare eventuali criticità, ottimizzare processi e fornire indicazioni per migliorare la dimensione economica e strategica degli studi notarili.

I dati sono abbastanza agevoli da reperire e si ottengono scorrendo il modello di dichiarazione. In particolare, nel quadro A sono inserite informazioni relative al personale addetto all’attività, nel quadro C sono presenti le informazioni che consentono di individuare le concrete modalità di svolgimento dell’attività, mentre le altre informazioni sono contenute nei quadri contabili.

Gli approfondimenti effettuabili utilizzando i dati ISA possono essere varie e dipendono dalla disponibilità e dalla completezza delle informazioni fornite. Tuttavia, alcune analisi comuni che potrebbero essere effettuate includono:

  1. Analisi del fatturato per aree strategiche e tipologie di prestazioni: Questa analisi potrebbe suddividere il fatturato totale degli studi notarili in base ai diversi tipi di atti stipulati, come compravendite immobiliari, successioni, costituzione di società, ecc. Questo aiuta a comprendere quali aree di attività generano più entrate e identificare eventuali opportunità per diversificare i servizi offerti o concentrarsi su quelli più redditizi. Uno studio resiliente rispetto alle fasi economiche e quindi più rispettoso dell’indipendenza deontologica dovrebbe possibilmente cercare di non dipendere soltanto da un’area di attività come l’immobiliare o il successorio e nemmeno da una particolare tipologia di atti.
  2. Analisi del numero di pratiche per aree strategiche e tipologie di prestazioni: questa analisi potrebbe accompagnarsi a quella precedente e consentire di capire se ci sono aree dove un determinato fatturato viene ottenuto con un numero di pratiche molto elevato, con conseguente possibile dispersione delle forze, o al contrario molto ridotto, con conseguente possibile eccessiva concentrazione in capo ad alcuni clienti.
  3. Analisi della clientela: Questa analisi potrebbe esaminare la composizione della clientela degli studi notarili, inclusi i tipi di clienti (privati, aziende, enti pubblici). Ciò potrebbe fornire insight su come gli studi notarili possono meglio indirizzare i propri sforzi di marketing e servizio clienti.
  4. Analisi della redditività: Questa analisi valuterebbe la redditività complessiva degli studi notarili, confrontando il fatturato con i costi operativi. Ciò potrebbe rivelare aree in cui è possibile ridurre i costi o aumentare i profitti, ad esempio ottimizzando l’utilizzo delle risorse o riducendo i costi fissi.
  5. Analisi dell’efficienza operativa: Questa analisi potrebbe valutare l’efficienza complessiva degli studi notarili, ad esempio confrontando il numero di pratiche elaborate con il personale impiegato, ottenendo il tempo medio necessario per completare una pratica. Sulla base di tale indicatore è possibile identificare processi inefficaci o aree in cui è necessario migliorare l’organizzazione interna.
  6. Analisi di benchmark: Questa analisi potrebbe esaminare le differenze tra studi notarili appartenenti ad una rete, allo scopo di migliorare l’efficienza complessiva di tutti gli appartenenti al network.  

Queste sono solo alcune delle analisi che potrebbero essere effettuate utilizzando i dati ISA dagli studi notarili. Alcune suite inoltre consentono anche il recupero dei dati delle singole pratiche, e in questo modo è possibile svolgere una analisi della provenienza geografica della clientela, della loro età, e di altri indicatori gestionali quali il tempo trascorso dall’incarico alla stipula dell’atto. In generale, l’obiettivo di queste analisi è quello di fornire informazioni utili per migliorare la gestione, l’efficienza operativa degli studi notarili.

Michele D’Agnolo, Executive Consultant – Intuitus Networ